Alcune liriche tratte dall'antologia poetica Caro Gesù
Commento a cura di Rina Gambini
Sara Cordone è nata nel 1972 e si è laureata in Materie Letterarie all'Università degli
Studi di Genova. Da diciassette anni insegna lingua italiana nell'Istituto Comprensivo di Erbusco,
in provincia di Brescia. Molto impegnata nel campo dell'insegnamento, avendo partecipato a Corsi di
Specializzazione e a Commissioni di Lavoro sull'insegnamento della Lingua e Letteratura Italiana, è
assai impegnata anche nella promozione della cultura, ed in particolare della poesia. Nel marzo 2008
ha pubblicato un volume di liriche, Ascoltando le tacite stelle,
con Giovane Holden Edizioni, con cui ha subito partecipato a numerosi concorsi, di cui sta attendendo i risultati.
La sua poesia Pagina di diario, inclusa nel volume, è stata inserita nell'antologia
Città di Salò 2008. Il volume, inoltre, è stato già più volte presentato e recensito in ogni parte d'Italia.
Il tema del Natale è particolarmente doloroso per la poetessa: nella Notte Santa di alcuni anni fa è mancata
la sua mamma, e questo ricordo le si è impresso nel cuore. Le poesie che compaiono in questa raccolta ne sono
una testimonianza autentica.
Il risultato di un assiduo impegno lirico, quale quello che persegue incessantemente Sara Cordone, è una poesia
piena e sincera, che scava nell'interiorità e sa osservare ciò che ha intorno, traendone spunti di indagine
nelle sfere recondite dell'io. Sia quando osserva la natura, sia quando si rivolge su se stessa, e nel ricordo
sente con prepotenza tristezze, delusioni e contraddizioni, la poetessa lunigianese sa tradurre in parole il suo sentire
e sa costruire una poesia sobria e raffinata.
Io offro
Il tempo in cui volevo ricompensarti
per ogni tuo dono
è ormai terminato.
Il tuo crepuscolo
ha trovato l'aurora perenne.
Stanotte,
io offro la gratitudine,
che avevo preparato per te,
al Salvatore che viene,
alla speranza che nasce.
Stanotte,
io offro a te
le rose del mio amore
non ancora sbocciate,
perchè, paziente come sempre,
hai atteso che si schiudessero
per poterle cogliere.
A te che sai ascoltare
A te che sai ascoltare,
voglio raccontare la mia storia,
per farne un sussurro di mare.
In una notte come questa,
le stelle rischiarano le tenebre.
In una notte come questa,
la gioia inonda la terra.
Dove abito io,
altri bagliori invadono l'orizzonte.
Dove dormo io,
spaventosi rumori uccidono il silenzio.
Non trovo più il mio gioco,
l'ho perduto tra grida di guerra.
Non sento più la mia voce,
l'ho smarrita tra montagne di macerie.
Mi chiedo se anche tu,che stai nascendo,
desideri una giostra di farfalle come me.
Mi chiedo se anche tu, dolce amico Gesù,
desideri un canto di culla come me.
A te che sai ascoltare,
voglio dedicare la mia ninna nanna
per farne preghiera di pace.
Natale
Un cielo nuovo si rivela
attraverso nubi che diventano rosse
al canto burrascoso della marea crescente.
Natale lascia un'impronta duratura
sulla via indistinta dei sogni.
Natale traccia un'orma fugace
sulla sabbia inerme del tempo.
Una speranza vera s'affaccia
attraverso profumi che paiono familiari
al tepore discreto del fuoco generoso.
Natale racconta una storia lontana
sulla brezza palpitante dell'innocenza.
Natale intona una melodia silenziosa
sulla follia chiassosa del mondo.
Ogni anno immagino
Partì nella quiete di una notte,
mentre dalle pieghe del cielo,
stelle tremanti
annunciavano la nascita d'un Bimbo.
Volò nel mistero di una notte,
mentre dall'arpa degli angeli,
melodie lontane
accompagnavano l'arrivo d'una Luce.
Ogni anno,
la stessa notte,
immagino che lei torni con quel Bimbo,
in un turbinio d'ali bianche.
Ogni anno,
la stessa notte,
immagino che lei splenda con quella Luce
in una danza d'ombre evanescenti.